Mentre prosegue la controversa COP28 a Dubai, un nuovo rapporto avverte che "il mondo è su un percorso catastrofico". Il rapporto "Global Tipping Points" sottolinea la necessità di un'immediata eliminazione dei combustibili fossili e di un impegno a trovare soluzioni positive. I punti di ribaltamento sono piccole soglie che, una volta superate, innescano una serie di eventi, tra cui il superamento di altri punti di ribaltamento.
Il rapporto, condotto dall'Università di Exeter e dal Global Systems Institute, ha analizzato 26 punti di svolta negativi e la probabilità che la Terra li superi sulla strada del riscaldamento globale di 2,7 gradi Celsius. Gli scienziati dell'Unione Europea hanno dichiarato che il 2023 sarà l'anno più caldo mai registrato. A questo punto, i ricercatori hanno stabilito che potrebbero essere raggiunti cinque punti critici, come il collasso di grandi lastre di ghiaccio e la morte delle barriere coralline di acque calde. Altri tre sono possibili nel 2030 (se si superano i 2,7 gradi).
Il rapporto "Global Tipping Points" afferma inequivocabilmente: "L'esistenza di punti di svolta significa che il business as usual è ormai finito. Sono in corso rapidi cambiamenti nella natura e nella società, e altri ne seguiranno. Se non ripensiamo il nostro approccio alla governance, questi cambiamenti potrebbero travolgere le società mentre il mondo naturale si sfalda rapidamente". Il rapporto sottolinea anche l'importanza di lavorare per raggiungere punti di svolta positivi, come l'adozione massiccia di auto elettriche.
Il rapporto contiene sei importanti raccomandazioni per evitare i punti di svolta negativi e raggiungere quelli positivi:
Eliminare gradualmente le emissioni di combustibili fossili e l'uso del suolo ora, e comunque prima del 2050.
Rafforzare le misure di adattamento e mitigazione con particolare attenzione ai gruppi di popolazione vulnerabili.
Inclusione dei rischi di ribaltamento, delle opportunità positive di ribaltamento e delle misure corrispondenti nell'inventario globale e nei contributi nazionali.
- Coordinamento degli sforzi politici per attivare punti di svolta positivi, soprattutto quelli che potrebbero innescare un effetto domino positivo.
- Convocare una riunione del Segretario generale delle Nazioni Unite sul tema dei rischi di ribaltamento e sull'attivazione di punti di ribaltamento positivi.
- Investimento nell'approfondimento delle conoscenze scientifiche sui punti critici e sulle misure di aiuto
La controversia che circonda la COP28 in corso è uno degli ostacoli alla realizzazione di queste iniziative. Secondo quanto riportato, gli Emirati Arabi Uniti volevano utilizzare la conferenza per concludere accordi con altri Paesi per le loro compagnie petrolifere e del gas. In realtà, almeno 2.456 lobbisti dei combustibili fossili hanno accesso ai negoziati sul clima della COP28, riporta il Guardian. Questo numero è superiore al numero di delegazioni di qualsiasi altro Paese, tranne il Brasile e gli Emirati Arabi Uniti, e superiore al numero di lobbisti che viaggiano dai dieci Paesi più colpiti dal cambiamento climatico.
E poi c'è stato Sultan Al Jaber, presidente della COP28 e amministratore delegato di Adnoc, la compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti, che ha alimentato ulteriormente la sua già controversa opinione. In una conversazione trasmessa in livestreaming con Mary Robinson, presidente del Gruppo degli Anziani ed ex inviato speciale delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici, Al Jaber ha dichiarato: "Non esiste alcuna prova o scenario scientifico che dimostri che l'eliminazione graduale dei combustibili fossili ci permetterà di raggiungere l'obiettivo di 1,5°C". Il suo commento è arrivato dopo che Robinson Al Jaber aveva affermato che, in qualità di capo di Adnoc, aveva la "credibilità" per sostenere l'eliminazione graduale dei combustibili fossili.
Robinson ha poi interrogato Al Jaber sulle notizie secondo cui Adnoc starebbe aumentando il suo consumo di combustibili fossili, cosa che lui ha negato. "Per favore, aiutatemi, mostratemi la tabella di marcia per l'eliminazione graduale dell'uso dei combustibili fossili che consentirà uno sviluppo socio-economico sostenibile, a meno che non vogliate riportare il mondo alle caverne", ha aggiunto Al Jaber, invitandolo a non puntare il dito contro gli altri. In seguito ha accusato la stampa di aver interpretato male le sue parole.