Il giudice dello Utah blocca la legge che nega ai giovani il libero accesso ai social media

Il giudice distrettuale Robert Shelby ha emesso martedì un'ordinanza restrittiva temporanea che impedisce allo Utah di limitare l'uso dei social media da parte dei minori. Il governatore repubblicano Spencer Cox ha firmato la legge per proteggere i minori sui social media all'inizio di marzo. La legge sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° ottobre, ma la decisione del tribunale di bloccarla è una vittoria per i giovani utenti dei social media dello Utah.

Non è la prima volta che il governatore dello Utah cerca di limitare l'uso dei social media da parte degli adolescenti dello Stato. L'anno scorso ha firmato due leggi che imponevano ai genitori di consentire agli adolescenti di creare account sui social media, con restrizioni quali il coprifuoco e la verifica dell'età. A marzo ha sostituito le vecchie leggi dopo che erano state intentate delle cause che ne contestavano la legalità.

La legge avrebbe imposto alle società di social media di verificare l'età di tutti gli utenti. Se un minore si iscrive a un account, sarà soggetto a varie restrizioni. I contenuti condivisi sarebbero stati visibili solo agli account collegati. Inoltre, gli account dei minorenni non potrebbero essere cercati o messaggiati da chi non è follower o amico, rendendoli praticamente inesistenti per gli estranei.

Il motivo principale dell'ingiunzione è l'affermazione di NetChoice secondo cui la legge viola il Primo Emendamento. NetChoice è un'associazione di categoria fondata da giganti della tecnologia come X (ex Twitter), Snap, Meta e Google. NetChoice ha prevalso in tribunale e ha impedito in tutto o in parte leggi simili in Stati come l'Arkansas, la California e il Texas.

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