Lo streaming ha raggiunto una nuova vetta nelle classifiche televisive degli Stati Uniti. Secondo gli ultimi dati Nielsen, a giugno i servizi di streaming hanno rappresentato il 40,3% della visione televisiva giornaliera. Si tratta di un grande risultato per lo streaming video, che ha superato la TV via cavo nelle classifiche Nielsen per la prima volta nel 2022. Il risultato di giugno non solo è la quota più alta per lo streaming da quando Nielsen ha aggiunto la categoria al rapporto The Gauge, ma è anche la quota più alta che Nielsen abbia mai registrato per una singola categoria televisiva. La televisione via cavo si è assicurata il 27,2% degli spettatori americani, seguita dalla televisione via etere con il 20,5%.
YouTube è stata la piattaforma di streaming più popolare con il 9,9% dell'utilizzo mensile, seguita da Netflix con l'8,4%. L'evento estivo Bridgerton ha contribuito a incrementare la performance di Netflix; il dramma in costume è stato responsabile di ben 9,3 miliardi di minuti di visione durante il mese. Dopo questi due servizi, c'è stato un calo significativo: Prime Video di Amazon si attesta al 3,1%, mentre le piattaforme di accompagnamento Hulu e Disney+ si attestano rispettivamente al 3 e al 2%.
Se questi numeri dello streaming sembrano bassi, è importante notare che Nielsen tiene conto solo dell'utilizzo sugli schermi televisivi. Ciò significa che il gran numero di ore che gli americani trascorrono in streaming sui loro telefoni cellulari e tablet non è incluso in queste cifre.
Poiché lo streaming attira sempre più spettatori, i dirigenti si concentrano maggiormente sul guadagno. In un altro rapporto prodotto dalla società di analisi PricewaterhouseCoopers, si prevede che circa il 28% dei ricavi globali dello streaming proverrà dalla pubblicità. Entro il 2023, la pubblicità rappresenterà il 20%.
Il rapporto attribuisce questo cambiamento al blocco della crescita dei ricavi da abbonamento. "L'utilizzo e l'adozione dell'offerta principale da parte dei consumatori continuano a crescere, anche se a un ritmo più lento rispetto agli ultimi anni, ma per le aziende è più difficile convincere le persone a pagare di più per i beni e i servizi digitali", ha dichiarato PwC. "Con l'aumento del numero e della larghezza di banda dei servizi di streaming, si sta verificando una sorta di saturazione del mercato. In risposta, negli ultimi anni molti dei principali servizi di streaming video, tra cui Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video, hanno introdotto modelli ibridi, offrendo costi di abbonamento mensili più bassi in cambio della visione di pubblicità. Se la previsione di PwC è corretta, possiamo aspettarci che altre piattaforme seguano l'esempio.