Le autorità francesi hanno reso noti i motivi dell'arresto del fondatore e CEO di Telegram, Pavel Durov, avvenuto il 24 agosto. Il suo arresto si basa su una serie di accuse, tra cui il coinvolgimento nella "distribuzione, offerta o fornitura di immagini pornografiche di minori in un gruppo organizzato". Le accuse derivano da un'indagine giudiziaria avviata l'8 luglio contro un individuo senza nome.
Il memorandum redatto dal procuratore della Repubblica, Laure Beccuau, elenca un totale di 12 accuse, tra cui riciclaggio di denaro, traffico di droga, frode, gestione di una piattaforma online per transazioni illegali e possesso di materiale pedopornografico. Durov potrà rimanere in carcere fino a mercoledì 28 agosto.
L'arresto solleva la questione della misura in cui gli operatori sono responsabili di ciò che accade sulle loro piattaforme. È assurdo affermare che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell'uso improprio di tale piattaforma", si legge in un comunicato di Telegram. Anche personalità come Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), che ha postato "#FreePavel" su X, e l'informatore della NSA e attuale cittadino russo Edward Snowden, che ha descritto l'azione come politicamente motivata, hanno espresso il loro sdegno. Telegram è particolarmente popolare in Russia e Ucraina.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto su X (ex Twitter) alla "disinformazione" secondo cui l'arresto sarebbe stato motivato politicamente. "La Francia è profondamente impegnata nella libertà di espressione e di comunicazione, nell'innovazione e nell'imprenditoria. Questo rimarrà tale", ha dichiarato Macron il 26 agosto. "In uno Stato di diritto, le libertà sono sostenute sia sui social media che nella vita reale, all'interno di un quadro giuridico volto a proteggere i cittadini e a rispettare i loro diritti fondamentali. È compito della magistratura applicare la legge in totale indipendenza".
