La Corte Suprema degli Stati Uniti respinge il caso NVIDIA e autorizza la causa degli azionisti a procedere

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il caso NVIDIA, che in precedenza aveva definito "concesso in modo avventato". In altre parole: "Oops, non avremmo mai dovuto ipotizzarlo". La decisione conferma sostanzialmente l'azione legale intentata dagli azionisti contro il produttore di chip.

Una società di investimento e un fondo pensione hanno citato in giudizio NVIDIA, sostenendo che l'azienda ha ingannato gli investitori sulla sua dipendenza dal settore del mining di criptovalute. La causa sostiene che NVIDIA ha nascosto la sua dipendenza da questo mercato prima del crollo del 2018, che ha fatto crollare il prezzo delle azioni del chipmaker. (Da allora la criptovaluta si è ripresa e il Bitcoin ha recentemente superato la soglia dei 100.000 dollari per la prima volta).

Il rifiuto unanime della corte riflette la sua evidente riluttanza ad affrontare i complessi dettagli tecnici del caso. "Il ricorso di annullamento è respinto in quanto irricevibile", si legge nella decisione. Questa formulazione è identica a un rifiuto notevolmente simile in un caso che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha esaminato il mese scorso contro Meta, anch'essa accusata di aver ingannato gli investitori.

Il Washington Post riporta che durante l'udienza di metà novembre, i giudici hanno dato indicazioni che il caso di NVIDIA sarebbe stato respinto. "È sempre meno chiaro il motivo per cui abbiamo accettato questo caso ... e ... perché dovreste vincerlo", avrebbe detto il giudice Elena Kagan. Il New York Times ha riferito che i membri della corte, che coprono lo spettro ideologico, sono sembrati frustrati dalle argomentazioni. "È una questione altamente tecnica", ha detto a un certo punto il giudice Samuel Alito. Mi sembra che ci stiate chiedendo di fare un tipo di analisi che non siamo molto bravi a fare e che non ci aspettavamo quando abbiamo accettato il caso", ha detto Kagan.

Mentre emergono le spinose ed estremamente importanti questioni legali ed etiche dell'IA, possiamo trarre conforto dal fatto che la più alta corte della nazione più potente del mondo... non sembra affatto interessata ad approfondire i dettagli tecnici spesso confusi della Big Tech. Per lo meno, in questo caso la posta in gioco è molto più bassa, visto che si tratta solo delle finanze di una società super-ricca e di un gruppo di investitori (probabilmente ricchi) di Wall Street.

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