La scorsa settimana la Video Game History Foundation (VGHF) ha rilasciato una dichiarazione in cui esprimeva rammarico per il rifiuto dell'U.S. Copyright Office di concedere un'esenzione dal Digital Millennium Copyright Act (DMCA) per aiutare la conservazione di videogiochi rari. Tuttavia, la VGHF ha anche dichiarato che non si tirerà indietro e continuerà a battersi per una migliore conservazione dei videogiochi.
A titolo di contesto, il VGHF ha sostenuto a lungo la petizione del Software Preservation Network (SPN) per ottenere un'esenzione DMCA per la conservazione dei videogiochi, in particolare per i ricercatori che hanno bisogno di accedervi e non possono ottenerlo a causa della loro indisponibilità. Poiché attualmente l'unica opzione legale è quella di procurarsi una copia hardware o software legale del gioco e giocarci sulla console appropriata, i ricercatori incontrano difficoltà nei loro studi. La pirateria sarebbe ovviamente illegale, ed è per questo che l'SPN si batte per un'esenzione. Ma ci sono altri che la vedono diversamente.
Nonostante non sia riuscita a convincere l'Entertainment Software Association (ESA) e l'Ufficio per il Copyright degli Stati Uniti, la VGHF non si è pentita di aver appoggiato la petizione della SPN per un'esenzione dal DMCA. Il suo obiettivo, e quello di molte altre organizzazioni che la pensano allo stesso modo (come menzionato da Rock Paper Shotgun), è quello di bandire i videogiochi fuori stampa e oscuri.
L'ESA si è opposta con veemenza alla petizione e ha rifiutato qualsiasi accesso remoto ai giochi. Secondo IGN, i membri dell'ESA hanno persino ignorato le richieste di commentare la situazione. Secondo la VGHF, i ricercatori sono ora costretti a "ricorrere a metodi illegali per accedere alla stragrande maggioranza dei videogiochi fuori catalogo".
Tre anni di lotta per una causa senza arrendersi dimostrano che il VGHF rimane impegnato nella conservazione dei videogiochi. L'organizzazione conclude la sua dichiarazione con un appello ai membri dell'industria dei giochi a sostenere la sua causa.