Amazon non può obbligare i dipendenti a partecipare a riunioni antisindacali

Dopo lunghe deliberazioni, il National Labour Relations Board ha stabilito che le "riunioni di lavoro" tenute da Amazon violano il National Labour Relations Act. Si tratta di riunioni obbligatorie in cui il datore di lavoro espone la propria posizione sull'organizzazione sindacale.

"Uno degli obiettivi fondamentali del National Industrial Relations Act è quello di garantire che i lavoratori siano veramente liberi di scegliere se essere rappresentati o meno da un sindacato.

Le riunioni forzate, in cui i datori di lavoro hanno una libertà pressoché illimitata di imporre il proprio messaggio ai dipendenti per la costituzione di sindacati sotto la minaccia di sanzioni disciplinari o di licenziamento, minano questo importante obiettivo", ha commentato la presidente Lauren McFerran in merito alla sentenza. La decisione odierna protegge meglio la libertà dei lavoratori di prendere le proprie decisioni quando esercitano i diritti previsti dalla legge, garantendo al contempo che i datori di lavoro possano comunicare le loro opinioni sulla sindacalizzazione senza coercizione".

La decisione stabilisce che i datori di lavoro possono tenere riunioni per la formazione di sindacati, a condizione che i dipendenti siano informati in anticipo sull'argomento, che venga detto loro che la partecipazione è volontaria e che non ci sono conseguenze se non partecipano, e che non vengano tenute liste di presenza.

La decisione odierna si concentra su Amazon, che ha una storia travagliata con gli sforzi sindacali dei suoi lavoratori e con l'NLRB. Tuttavia, la decisione potrebbe avere implicazioni per altre grandi aziende tecnologiche che hanno pratiche simili in materia di organizzazione sindacale.

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