La polizia di Detroit non potrà più utilizzare il riconoscimento facciale come unica base per gli arresti

Il Dipartimento di Polizia di Detroit dovrà emanare nuove norme per limitare l'uso della tecnologia di riconoscimento facciale dopo che questa settimana la città ha raggiunto un accordo con Robert Williams, un uomo di colore arrestato ingiustamente nel 2020 per una falsa corrispondenza facciale. Tuttavia, non si tratta di un divieto totale della tecnologia e il tribunale ha la giurisdizione di applicare l'accordo solo per quattro anni. In base alle nuove restrizioni, che l'ACLU definisce le più severe del paese per quanto riguarda le forze dell'ordine, la polizia non può effettuare arresti basati esclusivamente sui risultati del riconoscimento facciale o condurre allineamenti basati esclusivamente sui risultati del riconoscimento facciale.
Williams è stato arrestato dopo che la tecnologia di riconoscimento facciale ha mostrato la foto della sua patente di guida scaduta come possibile corrispondenza con l'identità di un sospetto taccheggiatore, spingendo la polizia a effettuare un confronto fotografico. L'arresto è avvenuto a casa sua, davanti alla sua famiglia, e ha dichiarato che "la mia vita è stata completamente stravolta". La polizia di Detroit è nota per aver effettuato almeno altri due arresti illegali basati sui risultati della tecnologia di riconoscimento facciale (FRT), e in entrambi i casi le vittime erano di colore, ha dichiarato l'ACLU nell'annuncio dell'accordo. Alcuni studi hanno dimostrato che la tecnologia di riconoscimento facciale ha maggiori probabilità di identificare erroneamente le persone di colore.
Le nuove regole stabiliscono che "una traccia FRT in combinazione con un line-up non può mai essere una base sufficiente per richiedere un mandato d'arresto", secondo una sintesi dell'accordo. Inoltre, devono esistere "altre prove indipendenti e affidabili che colleghino un sospetto a un crimine". La polizia di Detroit dovrà sottoporsi a una formazione tecnologica che affronti i pregiudizi razziali nei tassi di accuratezza, e saranno esaminati tutti i casi fino al 2017 in cui il riconoscimento facciale è stato utilizzato per ottenere un mandato di arresto.
In un articolo pubblicato oggi sul TIME, Williams ha scritto che l'accordo significa essenzialmente che "il DPD non può più sostituire il lavoro investigativo di base della polizia con il riconoscimento facciale".

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